16
SET
2014

A scuola con gli studenti americani

Qui Arezzo, scuola Aliotti

Momenti e laboratori con studenti madrelingua, conversation space, occasioni di storytime per i più piccoli, esperienze di clean up nei parchi della città, dinners with students in famiglia, giochi condivisi. Tutto questo e molto altro rientra nel progetto della nostra scuola, la scuola Aliotti di Arezzo, che per farlo ha stretto un accordo con l’Università dell’Oklahoma. Siamo convinti che sia  importante far stare i bambini a contatto con persone di lingua e cultura anglofona.

Siamo partiti da una domanda: “Cosa desideriamo per i bambini che ci vengono affidati? Cosa pensiamo sia importante offrire loro? Possiamo contribuire già da ora a quella che sarà la loro vita futura?”.

Ogni giorno, ogni riflessione, ogni idea, ogni progetto sono la risposta di ciascuno di noi educatori a queste domande. Tra le riflessioni che abbiamo fatto, una nasce dall’affacciarsi alla finestra del mondo e osservare che imparare ad usare, realmente, l’inglese oggi, è fondamentale. Iniziamo subito allora, fin dal nido, abbiamo pensato. Immaginate quante domande: “Saranno troppo piccoli? Forse è troppo presto? Già devono imparare a stare con gli altri…”. Sono domande importanti e hanno bisogno di risposte importanti.

Gli studi ci aiutano, dicendo che i bambini appena nascono hanno un apparato fisiologico che permette loro di emettere qualunque tipo di suono caratterizzi le diverse lingue esistenti. Con il passare del tempo questa potenzialità, se non viene sfruttata, si limita fino ad atrofizzarsi e a causare l’impossibilità alla ripetizione esatta di certi suoni. Oppure dal punto di vista intellettuale e sociale: essere bilingui permette ai bambini di avere maggiore flessibilità mentale, maggiore creatività, di imparare a vedere le cose da ottiche diverse, di avere maggiore tolleranza, di avere maggiore controllo dell’attenzione e in particolare dell’attenzione selettiva.

Il rapporto diretto con studenti americani è possibile se i bambini, fin da piccoli, hanno insegnanti madrelingua. Per questo abbiamo costruito percorsi laboratoriali al nido, 6 ore settimanali alla scuola dell’infanzia, uso della metodologia CLIL alla scuola primaria ovvero lo studio di una materia, scienze, in lingua.

Ad Arezzo le domande che sono nel cuore delle maestre hanno trovato questa risposta: costruire per i bambini che ci vengono affidati una scuola che li doti di quella cassetta degli strumenti che permette di correre per il mondo quando saranno grandi: le conoscenze, l’autostima, la responsabilità, la creatività, la consapevolezza dei propri limiti, la capacità di affrontare le difficoltà, di essere aperti all’altro da sé.

Nella cassetta, uno degli strumenti è il bilinguismo.

 

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