Anche i bambini con difficoltà lessicali traggono vantaggio dall’apprendimento di una seconda lingua. È quanto emerso dal primo incontro che le insegnanti dei nidi e delle scuole dell’infanzia della rete Liberi di Educare hanno potuto seguire con due esperte dell’università di Firenze, la professoressa Raffaella Biagioli e la dottoressa Elisabetta Cecconi.
Da tempo nelle scuole della rete viene proposto ai bambini un percorso bilingue, con insegnanti madrelingua e italiani specialisti, che propongono l’apprendimento, fin dai nidi d’infanzia, di due linguaggi, l’italiano e l’inglese. In questo progetto si inserisce il momento di formazione che si sta tenendo in questo periodo, per aggiornare gli insegnanti su metodi, stimoli e percorsi da attuare con i bambini di fascia 0-6.
Lo stimolo lessicale offerto anche dalla seconda lingua è molto importante: come dimostrato dalle studiose, la doppia proposta non confonde ma anzi aumenta la flessibilità cognitiva dei bambini, aiutandoli a sviluppare meglio i propri strumenti comunicativi.
In secondo luogo, è stato sottolineato come la relazione sia centrale per l’apprendimento: una regola aurea che vale anche per la seconda lingua. Come le due studiose hanno spiegato, non è sufficiente che i bambini ascoltino i suoni delle parole perché le capiscano, ma è indispensabile che un adulto li accompagni nel percorso di apprendimento, per capirle davvero e imparare a usarle. Non basta dunque esporli a video e musiche in inglese perché imparino a parlare, ma è necessario che l’adulto si coinvolga prima, durante e dopo la eventuale fruizione del media perché i bambini possano davvero assimilare i contenuti.
I bambini in questa fascia d’età sono estremamente ricettivi e il loro cervello particolarmente plastico: per questo è fondamentale fornire loro gli stimoli corretti, accompagnandoli con la presenza di un adulto rassicurante e di un ambiente amorevole. Quanto più la relazione è positiva, tanto più il bambino riesce a sviluppare le proprie potenzialità, qualunque esse siano.
Una conferma insomma per gli insegnanti della rete di Liberi di Educare che il percorso intrapreso è quello corretto e uno stimolo a proseguire nella direzione giusta. A questo primo appuntamento ne seguiranno altri tre, in cui gli insegnanti saranno seguiti dalle professioniste dell’Università nell’approfondimento di temi legati al bilinguismo e a come veicolarlo al meglio ai bambini.
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