Lezioni in lingua inglese, in diretta da Londra. È quanto succede alla scuola secondaria di primo grado San Giuseppe di Firenze, dove l’insegnante di matematica e scienze, Elena Lucarelli, ha organizzato dei CLIL (Content and Language Integrated Learning) in collaborazione con gli insegnanti del St. Joseph UK, il college londinese che fa parte della rete Liberi di Educare.
“Dopo essere stati a Londra a ottobre, per il soggiorno studio previsto al terzo anno di secondaria, abbiamo pensato che potesse essere interessante per i ragazzi proseguire le lezioni con gli insegnanti che avevano conosciuto lì, David Josiah Amore e Marcus Hatcher”, spiega Lucarelli. “Da quest’anno abbiamo un impianto per videoconferenze all’avanguardia nell’aula Archimede, per cui è stato semplice fare lezione da lì. Abbiamo organizzato con gli insegnanti londinesi alcune lezioni inerenti la programmazione di scienze – la vita e le scoperte di Michael Faraday, il dibattito sulla natura della luce, la vita e le scoperte di
Einstein -. I ragazzi hanno seguito all’inizio un po’ timorosi di esporsi, poi sempre più coinvolti; ora, dopo una serie di collegamenti, tutto è diventato naturale. Intervengono e parlano molto”.
Nel percorso è stata integrata una lezione molto speciale sulla luce e le sue caratteristiche fisiche, tenuta a metà gennaio dal professor Vincenzo Greco dell’Istituto Nazionale di Ottica, che è venuto a scuola accompagnato da un tecnico che collabora con lui. Durante la loro lezione, i ragazzi hanno toccato con mano alcune delle proprietà della luce che avevano studiato in classe. Le insegnanti hanno poi chiesto ai ragazzi di preparare in lingua inglese la relazione di laboratorio riguardante lezione, e l’hanno inviata per mail al St. Joseph UK. Nel collegamento successivo, David Amore ha discusso con i ragazzi, uno per uno, a proposito della relazione che avevano scritto, chiedendo loro di raccontare l’esperienza, cosa li aveva interessati di più e cosa avevano imparato. A questa lezione ne è seguita una successiva di sintesi in cui David ha ripreso i contenuti più importanti del lavoro sull’ottica.
Il lavoro proseguirà per tutto l’anno; un modo innovativo per unire diversi piani educativi. Non solo quello linguistico e quello scientifico, ma soprattutto quello formativo, trasmettendo ai ragazzi il senso della possibilità rispetto a un utilizzo positivo delle nuove tecnologie, la possibilità di sperimentare metodi differenti dai nostri e di sentirsi davvero studenti “del mondo”.
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