La convivenza è un modo di “fare scuola”. Chiama i ragazzi a sperimentare in prima persona un modo di stare fra di loro e con i loro insegnanti che è paradigmatico per il quotidiano vivere la scuola. Un modo teso ad osservare, a tenere aperti gli occhi e il cuore di fronte allo spettacolo della natura e delle persone che saranno insieme a loro nel cammino di questi anni o che li hanno accompagnati negli anni trascorsi.
All’Istituto San Giuseppe di Firenze proponiamo tutti gli anni questo momento di convivenza ai ragazzi della prima classe della scuola secondaria di primo grado e della classe quinta primaria per rendere evidente che scopo di tutto è conoscere, quindi imparare, incontrare, gustare la realtà con il suo fascino.
I due giorni sono stati ritmati da attività guidate e momenti conviviali, come i pasti e il gioco insieme. Il primo giorno i ragazzi sono stati invitati a fare insieme una passeggiata nella collina che sovrasta il convento che li ha ospitati. La passeggiata è un momento esemplificativo: si cammina insieme, qualcuno con più agilità qualcun altro con più fatica, ma sostenuti dal passo di un altro, più grande – “un maestro” -, che aiuta e sostiene tutti fino ad arrivare in cima dove godere dello spettacolo del panorama. Durante la passeggiata i ragazzi sono stati invitati ad accorgersi di ciò che li circondava: la vegetazione, gli odori, i rumori, e, prima del pranzo e del gioco insieme, hanno raccolto le proprie osservazioni, riflessioni ed emozioni provate durante il cammino, tutto questo per suscitare in loro una presa di consapevolezza di quello che stavano vivendo. La passeggiata è stata anche l’occasione per raccogliere campioni di terreno che poi i ragazzi analizzeranno presso i laboratori dell’Università di Firenze nell’ambito di un progetto pensato per permetter loro di cogliere più in profondità un aspetto particolare della realtà: il terreno su cui abbiamo camminato.
Al rientro la professoressa di arte e tecnologia Guzzini ha guidato i ragazzi a guardare la realtà con l’occhio dell’artista; a seguire la professoressa di educazione musicale Rufo ha proposto un’attività di movimento con la musica, finalizzata a incoraggiare il rapporto con
gli altri, a stimolare la percezione del gruppo all’interno di uno spazio e a subordinare all’ascolto i movimenti del corpo.
Era previsto che questa attività si concludesse in chiesa, dove i ragazzi hanno lavorato sulla percezione della vibrazione che attraversa i corpi, con un movimento che dall’io si riversa nella coralità ma la professoressa Lucarelli si è accorta che quella giornata così ricca di cose belle si stava chiudendo con un tramonto dai colori bellissimi che sfumando piano piano nell’imbrunire mostrava il meraviglioso manto di stelle del cielo con sullo sfondo la città di Firenze illuminata; i ragazzi sono stati quindi invitati a uscire dalla chiesa, ad ammirare in silenzio quella bellezza e poi a riconoscere alcune delle costellazioni che già si vedevano comparire. Prima di rientrare il Veni Sancte Spiritus cantato sottovoce è diventato il ringraziamento per tutti i doni ricevuti.
Un grande grazie va ad alcuni genitori che hanno deciso di vivere alcuni momenti di questa convivenza con i loro figli e gli insegnanti mettendosi al servizio di questa proposta – hanno fatto la spesa, cucinato, servito – rendendola possibile. Da sempre la convivenza è anche questo: un momento in cui i genitori possono vedere e vivere più da vicino l’avventura che i loro figli vivono quotidianamente.
Accompagnati dall’eco della mattinata del venerdì, durante la quale i ragazzi hanno svolto un esperimento sulla densità dei liquidi utilizzando una scheda di laboratorio scritta in inglese – secondo la metodologia CLIL, l’utilizzo della lingua straniera nell’ambito di un’altra disciplina –, auguriamo a tutti che tutto questo anno scolastico sia ricco delle scintille della bellezza vista e sperimentata in questi giorni!
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