Le periferie del mondo. Luoghi di violenza, di emarginazione, di sofferenza e degrado. Il Meeting di quest’anno si interroga su cosa sia ciò che rende possibile vivere in questi luoghi nonostante il dolore, e se il mondo occidentale, dove apparentemente gli aspetti peggiori dell’esistenza non sono presenti, abbia trovato una soddisfazione interiore. Se ci sia un tratto comune insomma tra la possibilità di vivere in pienezza nei luoghi più fisicamente faticosi del mondo e in quelli più agiati ma in cui comunque può permanere un vuoto che tiene distanti .
Dal 24 al 30 agosto, la trentacinquesima edizione del Meeting di Rimini propone una serie di incontri con personaggi di spicco ed esponenti di aree politiche e religiose differenti: perché la formula proposta da sempre, che dà il nome stesso della manifestazione, è quella dell’incontro produttivo per il superamento dei contrasti e la comprensione reciproca. Solo dal dialogo nascono la pace, la crescita, il bene:
“Desideriamo incontrare persone per cui la realtà è innanzitutto qualcosa da abbracciare e non da combattere, un misterioso “dato” da cui lasciarsi provocare, consapevoli che “le cose e gli altri” rappresentano un bene, l’occasione attraverso cui il destino si fa presente.”
Per maggiori informazioni: www.meetingrimini.org
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