Un defibrillatore per scuola. San Giuseppe e San Gaspare di Firenze e Faà di Bruno di
Campi hanno ricevuto in dono ciascuna un apparecchio salvavita, fondamentale per
affrontare le emergenze cardiache. Le tre scuole fiorentine della rete “Liberi di Educare”
sono state selezionate assieme ad altre ventisette per ricevere la preziosa strumentazione,
grazie al progetto “Il Cuore di Firenze”. I defibrillatori sono stati donati alle nostre scuole da
Italian Room, Librerie Universitarie e Construire Srl; nel complesso il progetto si è avvalso di
donazioni, raccolte fondi e lotterie benefiche.
L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Firenze,
dell’Arcidiocesi di Firenze, dell’Opera di Santa Maria del Fiore, della Camera di Commercio
di Firenze e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è conclusa con
una cerimonia ufficiale svoltasi ai primi di dicembre, a cui hanno presenziato i principali
promotori dell’iniziativa, inaugurata il 10 settembre con una cena in piazza Duomo. Tra loro,
il Presidente di Montedomini, Luigi Paccosi, che ha commentato: “La città ha risposto alla
chiamata delle proprie Istituzioni storiche. I primi 30 defibrillatori sono stati consegnati oggi
ad altrettante scuole fiorentine, frutto di questa bella iniziativa. Grazie ancora a tutti coloro
che hanno sostenuto questo progetto e a quelli che lo sosterranno, non è mai tardi”.
L’obiettivo è infatti quello di dotare gli istituti scolastici del territorio di questo importante
strumento salvavita e promuovere corsi di formazione per imparare a utilizzarlo.
Alla consegna erano presenti Federica Belli, direttrice delle scuole San Gaspare di Firenze e
Faà di Bruno di Campi, Tatiana Lunardini e Chiara Sarno, responsabile della scuola
dell’infanzia San Giuseppe di Firenze e coordinatrice delle altre scuole dell’infanzia della
rete. “Ci sembra importante che la società cominci a introdurre nelle scuole questo tipo di
apparecchi. È un modo non solo per garantire maggiore sicurezza ai nostri bambini e alle
famiglie, ma anche per trasmettere a tutti fin da piccoli l’idea di una forte attenzione alla cura
dell’altro e alla partecipazione al bene comune”, ha commentato Federica Belli.
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