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LUG
2017

La scuola al Meeting

Sarà una giornata interamente dedicata alla scuola. Durante la XXXVIII edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli che si terrà alla Fiera di Rimini da domenica 20 a sabato 26 agosto è stata organizzato un evento che ha come tema l’educazione scolastica: interventi e workshop, convegni e condivisione di esperienze e confronto durante tutta la giornata di mercoledì 23 agosto. Si chiama School4Meeting, ed è una formula innovativa che vuole mettere al centro una domanda educativa fondamentale: “come la scuola può contribuire ad educare e formare persone capaci di affrontare da protagoniste la realtà di oggi?”.
Oltre agli workshop e ai seminari specifici, sono previsti due convegni: nel primo saranno centrali il confronto a partire da racconti e testimonianze dirette, nel secondo si discuterà dei temi dell’autonomia e della parità istituzionale delle scuole.
Un momento ma anche un luogo, all’interno di Rimini Fiera, in cui lungo tutta la giornata del 23 sarà possibile incontrarsi, dialogare e confrontarsi anche con i relatori dei workshop e dei seminari per approfondire le tematiche care a chi insegna e dirige istituzioni scolastiche. Sarà l’occasione per lavorare insieme per una scuola “attenta a ciascuno, che favorisce lo sviluppo delle caratteristiche umane profonde dello studente, favorisce un modo intelligente e libero di conoscere il significato della realtà…”(James J. Heckman e Tim Kautz, Formazione e valutazione del capitale umano).
Molto interessante, a margine della giornata, il video di presentazione, che raccogliere brevi testimonianze da parte di alunni, docenti, persone esterne al mondo della scuola che raccontano quello che c’è ora nelle scuole di Italia, paritarie o statali. Anche i ragazzi delle nostre scuole secondarie hanno partecipato, con esiti assolutamente affascinanti. Hanno risposto alle domande proposte con molta profondità e regalando messaggi importanti per chi si occupa di educazione. A partire dalla consapevolezza di quanto sia appassionante la scuola quando non la si vive come un obbligo, passando per la maggiore considerazione che si prova ad essere chiamati per nome dagli insegnanti anziché per cognome, fino alla necessità di avere stimoli di vario genere e di unire la fisicità alla teoria dello studio per capire e appassionarsi davvero alle lezioni. Raccogliere gli stimoli e riflettere insieme su come essere migliori educatori e adulti tra i giovani è un’occasione imperdibile, quasi un obbligo morale per chi ama questo lavoro.

 

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