La scelta della scuola per il prossimo anno scolastico è oggi una priorità culturale fondamentale, data la situazione sotto gli occhi di tutti.
Le difficoltà nelle quali da quasi un anno siamo immersi, e che la scuola in generale sta attraversando, hanno chiaramente messo in primo piano l’importanza di un contesto nel quale, insieme all’istruzione, che è lo scopo primario della scuola, i bambini e i ragazzi abbiano di fronte dei Maestri, cioè adulti preparati e interessati all’umanità di ogni alunno, perché prima di tutto impegnati con la propria umanità.
La scuola deve essere un luogo di esperienza nel quale crescere in conoscenze e umanità guidati da docenti che, per primi, si riconoscono in un progetto comune e vivono tra loro una collegialità e una unitarietà di intenti a partire da una proposta educativa condivisa. Al tempo stesso docenti in grado di far fronte a situazioni difficili, come la didattica a distanza, reinventandosi e senza perdere di vista i propri alunni e le situazioni che ognuno di loro può doversi trovare a sostenere, perché si può imparare in qualsiasi circostanza.
Mai come adesso, abbiamo la certezza che lo studio non debba essere il “massacro” demotivante di ore passate sui libri senza ragioni, una specie di gara di sopravvivenza: chi ce la fa a reggere certi ritmi, bene, chi meccanicamente impara e mnemonicamente studia, bene, gli altri non sono adatti e magari è opportuno cambino scuola (come accade spesso in certe scuole superiori). Non è da poco trovare docenti appassionati alla realtà, attraverso l’”amore” alle discipline che insegnano, che facciano innamorare i loro alunni di ciò che studiano e li motivino al lavoro, ma soprattutto non è da poco che tutto questo avvenga nel momento difficile che la società sta attraversando e attraverserà.
Tutte queste cose, che forse un genitore pensa siano scontate nella scuola, non lo sono più e lo abbiamo visto. Occorre quindi cercare scuole che si propongano così, dove la condivisione e il perseguimento di un progetto educativo unitario che abbia a cuore prima di tutto la persona, sia un valore, sia il cosiddetto “valore aggiunto” e che sia sperimentabile anche quando le circostanze cambiano velocemente e inaspettatamente.
Ogni bambino, e ogni ragazzo, è unico. Una scuola seria che abbia veramente a cuore il suo compito deve essere un luogo capace di accogliere la persona nella sua interezza. Un contesto scolastico dove la conoscenza sia un’avventura della vita e non un’applicazione o un addestramento, può sostenere i bambini e i ragazzi nel loro desiderio di imparare e crescere motivandoli ad affrontare la fatica, il sacrificio, le circostanze difficili come un’occasione per diventare uomini.
“Per aspera astra”, non a caso dicevano i latini.
La rete di scuole “Liberi di educare”, che riunisce realtà educative di vari ordini e gradi del territorio nazionale ed europeo, da anni opera con impegno e dedizione, grazie all’apporto fruttuoso di dirigenti e docenti preparati e motivati, al grande compito dell’educazione e dell’istruzione. E lo ha fatto anche con grande impegno e professionalità nei mesi difficile delle chiusure nella primavera del 2020 e in questi tempi altrettanto difficili di contenimento della pandemia. Occorre quindi riconoscere il “valore aggiunto” e scegliere quelle scuole nelle quali lo abbiamo intravisto o riconosciuto.
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