Le lezioni sono finite. Non sappiamo come e quando riprenderemo a settembre, ma questa incertezza ci permette di guardare con più attenzione a questi ultimi due mesi e cercare di trarne beneficio, in qualunque modo ripartiremo.
Davanti, o meglio dietro, il nostro schermo abbiamo dovuto fare i conti con le nostre fragilità, ma abbiamo anche potuto scoprire i nostri punti di forza. In ogni classe c’è stato un bel numero di studenti e insegnanti che, stravolta dall’oggi al domani non solo la modalità di fare scuola, ma tutta la loro vita, si sono adattati, si sono impegnati, sono stati costanti, hanno fatto il loro lavoro di studenti e insegnanti.
Perché, se qualcosa noi docenti abbiamo capito, al di là del funzionamento delle piattaforme informatiche, è che la Dad è stata come una lente di ingrandimento, che ha amplificato i difetti, ma anche i pregi e le qualità positive dei nostri studenti.
Alla fine, quello che meglio interpreta come abbiamo vissuto questi mesi può essere riassunto in una frase che ci ha detto una ragazza di terza media alla presentazione orale del suo elaborato di esame: “l’ostacolo diventa un aiuto”. L’ostacolo, vissuto in una realtà come quella delle nostre scuole, è diventato un aiuto ad essere più consapevoli delle nostre potenzialità e che non siamo mai soli nelle nostre fragilità. La solitudine del lockdown per molti è stata la possibilità di spalancare un modo nuovo e più vero di vivere le nostre relazioni quotidiane. Un bene prezioso, questa scoperta, da custodire.
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