21
GEN
2016

Una scelta importante

Il 22 gennaio iniziano ufficialmente le iscrizioni per chi inizierà un nuovo percorso scolastico nel settembre 2016.

E’ una scelta importante che soprattutto per quanto riguarda la scuola superiore coinvolge anche i ragazzi che si barcamenano tra open day e incontri.

Cosa cercare nella scuola, cosa chiedere agli insegnanti di un istituto superiore? Cosa, per ogni ordine e grado, ogni genitore desidera, e quindi cerca, quando sceglie la scuola per suo figlio? Innanzitutto vale la pena scegliere un percorso didattico che non prescinda da una preoccupazione educativa e quindi cercare un contesto nel quale, insieme all’istruzione, che è lo scopo primario della scuola, i bambini e i ragazzi crescano nella loro naturale curiosità, si appassionino a ciò che fanno e quindi imparino e siano “istruiti” dentro un rapporto educativo che tenga conto della realtà e della persona e che potenzi e valorizzi  le loro capacità.

Ma un ragazzo di 13-14 anni da cosa rimane colpito? Come genitori e insegnanti lo possono aiutare a scegliere una scuola che insegni, istruisca e, soprattutto, non faccia perdere il desiderio di imparare e la curiosità, faccia scoprire le proprie passioni e aiuti a coltivarle?

La scuola deve essere un luogo di esperienza nel quale crescere in conoscenze e umanità guidati da docenti che, per primi, si riconoscono in un  progetto comune e vivono tra loro una collegialità e una unitarietà di intenti a partire da una  proposta educativa condivisa. Lo studio non può essere il “massacro” demotivante di ore passate sui libri senza ragioni, praticato da alcuni licei e tipico di docenti sempre meno docenti e sempre più “elargitori” di lavoro a casa perché non capaci di trasmettere in classe contenuti, metodi e passione. Lo studio diventa una specie di gara di sopravvivenza: chi ce la fa a reggere certi ritmi, bene, chi meccanicamente impara e mnemonicamente studia, bene, gli altri non sono adatti e magari è opportuno cambino  scuola.

Sembra che lo scopo e il compito principale di certe scuole sia allontanare gli studenti dalla scuola stessa.

Non è da poco trovare docenti appassionati alla realtà, attraverso l’”amore” alle discipline che insegnano, che facciano innamorare i loro alunni di ciò che studiano e li motivino al lavoro.

 

Nella scuola non è vita facile neppure per i cosiddetti gradi inferiori.

Infatti, non è cosa da poco oggigiorno trovare docenti che siano uniti nel perseguire lo scopo di far crescere i bambini e i ragazzi loro affidati condivivendo i passi compiuti con le famiglie.

Non è scontato trovare educatori e maestri che, anche in una realtà non facilmente misurabile per quanto riguarda un esito didattico (non ci sono quaderni da visionare!), come sono, ad esempio, il nido o la scuola dell’infanzia, abbiano a cuore il bambino e la sua famiglia e siano uniti nel creare un ambiente accogliente, sereno che sostenga i bambini nel loro naturale stupore facendo sì che ogni giorno sia la scoperta di quanto è ricca la realtà e di quanto è bello crescere.

Tutte queste cose, che forse un genitore pensa siano scontate nella scuola, non lo sono più. Occorre quindi cercare scuole che si propongano così, dove la condivisione e il perseguimento di un progetto educativo unitario che abbia a cuore prima di tutto la persona, sia un valore, sia il cosiddetto “valore aggiunto”.

Ogni bambino, e ogni ragazzo, è unico. Una scuola seria che abbia veramente a cuore il suo compito deve essere un luogo capace di accogliere la persona nella sua interezza.

Una “buona scuola” vera deve proporre la conoscenza come un’avventura della vita e non come applicazione o addestramento, deve sostenere i bambini e i ragazzi nel loro desiderio di imparare e crescere motivandoli ad affrontare la fatica e il sacrificio del lavoro scolastico come un’occasione per diventare uomini.

La rete di scuole “Liberi di educare”, che riunisce realtà educative di vari ordini e gradi del territorio nazionale ed europeo, da anni opera con impegno e dedizione, grazie all’apporto fruttuoso di dirigenti e docenti preparati e motivati, al grande compito dell’educazione e dell’istruzione.

Occorre cercare il “valore aggiunto” e scegliere quelle scuole nelle quali lo abbiamo intravisto.

 

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