19
DIC
2014

Progetto karate

Sono ormai conosciuti i benefici del karate, soprattutto sui bambini. Oltre a influenze motorie quali ad esempio agilità, coordinazione e forza, il karate aiuta soprattutto ad acquisire fiducia in se stessi, fiducia accompagnata da calma e mancanza del desiderio di sopraffare l’altro. È insito nel karate infatti il concetto di rispetto per il compagno di allenamento e per il maestro. Il karate contribuisce al miglioramento generale del benessere psicofisico, rende la mente più veloce e pronta e aumenta la capacità di concentrazione; permette inoltre di conoscere il proprio corpo anche come potenziale arma, arma però rivolta verso la sola e unica competizione esistente: con se stessi.

Abbiamo pensato di offrire agli alunni delle classi prima, seconda e terza l’opportunità di avere un primo approccio con questa antica disciplina – che è anche una filosofia di vita – cogliendo l’occasione di avere come insegnante di educazione motoria, Andrea Palavisini, un atleta e istruttore di karate qualificato, con esperienza di anni nel settore.

La proposta prevede tre incontri per ciascuna delle classi interessate, della durata di un’ora ciascuno, da svolgersi uno a settimana nelle ore di motoria nei giorni:

martedì 13 gennaio

martedì 20 gennaio

martedì 27 gennaio

 

Tale progetto non ha la pretesa, ovviamente, di creare dei piccoli karateka, ma di trasmettere attraverso i primi esercizi fondamentali del karate quelle regole che stanno alla base di questa disciplina e che riteniamo importanti anche nella vita sociale e scolastica.

La “Bibbia” del karate si chiama Dojo kun e riporta questi pochi e precisi obiettivi:

 

– Cerca di perfezionare il carattere

– Percorri la via della sincerità

– Rafforza instancabilmente lo spirito

– Osserva un comportamento impeccabile

– Astieniti dalla violenza e acquisisci l’autocontrollo

 

Primo incontro:

– Rapida presentazione del karate

– Rispetto del dojo (palestra)

– Rituale del saluto iniziale

– Riscaldamento in cerchio

– Prime tecniche fondamentali

– Prime posizioni e movimenti

– Gioco dei comandi

– Esercizio della memoria delle direzioni

– Gioco finale

– Saluto finale.

 

Secondo incontro:

– Osservazione e elogio degli alunni che dimostrano di ricordarsi i concetti appresi precedentemente;

– Saluto iniziale;

– Riscaldamento dinamico;

– Spiegazione del combattimento ed esercizi a coppie e di gruppo, col pieno rispetto degli altri;

– Percezione della spazialità e della distanza insieme ai compagni di allenamento;

– Significato di autodifesa con gioco finale;

– Saluto finale.

 

Terzo incontro:

– Osservazione ed elogio degli alunni che dimostrano di ricordarsi i concetti appresi precedentemente;

– Saluto iniziale;

– Riscaldamento attraverso capovolte e rotolamenti;

– Allenamento sul corpo per imparare a cadere senza farsi male;

– Allenamento alla velocità e tempi di reazioni semplici;

– Ascolto del resoconto di questa esperienza direttamente da parte dei bambini, anche quelli che già praticavano prima;

– Gara finale sia dimostrativa che competitiva.

– Saluto finale.



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