Sono ormai conosciuti i benefici del karate, soprattutto sui bambini. Oltre a influenze motorie quali ad esempio agilità, coordinazione e forza, il karate aiuta soprattutto ad acquisire fiducia in se stessi, fiducia accompagnata da calma e mancanza del desiderio di sopraffare l’altro. È insito nel karate infatti il concetto di rispetto per il compagno di allenamento e per il maestro. Il karate contribuisce al miglioramento generale del benessere psicofisico, rende la mente più veloce e pronta e aumenta la capacità di concentrazione; permette inoltre di conoscere il proprio corpo anche come potenziale arma, arma però rivolta verso la sola e unica competizione esistente: con se stessi.
Abbiamo pensato di offrire agli alunni delle classi prima, seconda e terza l’opportunità di avere un primo approccio con questa antica disciplina – che è anche una filosofia di vita – cogliendo l’occasione di avere come insegnante di educazione motoria, Andrea Palavisini, un atleta e istruttore di karate qualificato, con esperienza di anni nel settore.
La proposta prevede tre incontri per ciascuna delle classi interessate, della durata di un’ora ciascuno, da svolgersi uno a settimana nelle ore di motoria nei giorni:
martedì 13 gennaio
martedì 20 gennaio
martedì 27 gennaio
Tale progetto non ha la pretesa, ovviamente, di creare dei piccoli karateka, ma di trasmettere attraverso i primi esercizi fondamentali del karate quelle regole che stanno alla base di questa disciplina e che riteniamo importanti anche nella vita sociale e scolastica.
La “Bibbia” del karate si chiama Dojo kun e riporta questi pochi e precisi obiettivi:
– Cerca di perfezionare il carattere
– Percorri la via della sincerità
– Rafforza instancabilmente lo spirito
– Osserva un comportamento impeccabile
– Astieniti dalla violenza e acquisisci l’autocontrollo
Primo incontro:
– Rapida presentazione del karate
– Rispetto del dojo (palestra)
– Rituale del saluto iniziale
– Riscaldamento in cerchio
– Prime tecniche fondamentali
– Prime posizioni e movimenti
– Gioco dei comandi
– Esercizio della memoria delle direzioni
– Gioco finale
– Saluto finale.
Secondo incontro:
– Osservazione e elogio degli alunni che dimostrano di ricordarsi i concetti appresi precedentemente;
– Saluto iniziale;
– Riscaldamento dinamico;
– Spiegazione del combattimento ed esercizi a coppie e di gruppo, col pieno rispetto degli altri;
– Percezione della spazialità e della distanza insieme ai compagni di allenamento;
– Significato di autodifesa con gioco finale;
– Saluto finale.
Terzo incontro:
– Osservazione ed elogio degli alunni che dimostrano di ricordarsi i concetti appresi precedentemente;
– Saluto iniziale;
– Riscaldamento attraverso capovolte e rotolamenti;
– Allenamento sul corpo per imparare a cadere senza farsi male;
– Allenamento alla velocità e tempi di reazioni semplici;
– Ascolto del resoconto di questa esperienza direttamente da parte dei bambini, anche quelli che già praticavano prima;
– Gara finale sia dimostrativa che competitiva.
– Saluto finale.