Al ritorno della V primaria dal soggiorno-studio la mamma di una bambina ci disse “Grazie di aver insistito, nonostante le mie titubanze, perché la mia bambina andasse a Londra. Non mi sarei mai perdonata di non averle fatto fare questa esperienza, che le rimarrà per tutta la vita“ Questa frase mi ritorna spesso in mente perché sintetizza in modo semplice tutto quello che è accaduto questo anno a scuola. Tante scoperte e tanti cambiamenti, nati non da una riflessione a tavolino ma dal dialogo con le famiglie e da quanto ci suggeriscono i 200 bambini che frequentano la nostra scuola.
Il bello del nostro mestiere è proprio in questo: se abbiamo 20 bambini in classe dobbiamo trovare 20 metodi diversi per entrare in dialogo e rapporto con loro. Ogni bambino ha la sua specificità, il suo temperamento, i suoi tempi. A noi il compito di accompagnarlo nell’affascinante avventura della conoscenza
La trasformazione in scuola bilingue dell’infanzia grazie alla presenza fissa di una madrelingua americana, l’introduzione di un’ora di disegno la settimana alla scuola primaria, il rinnovo completo dell’aula di informatica e le molteplici attività sportive conosciute e praticate nella grande palestra sono nate con queste finalità. La partecipazione alla formazione e alle attività della rete di Liberidieducare e la prossimità dell’Istituto Don Bosco (gestito dalla nostra stessa cooperativa) permette che la continuità didattica sia realmente un valore aggiunto. Le nostre maestre della primaria hanno iniziato a svolgere delle attività di precalcolo e pregrafismo anche ai bambini di 4 anni dell’infanzia mentre con i professori della scuola media Don Bosco abbiamo organizzato alcune “giornate della matematica” e laboratori di Italiano in tutte le classi, attività che hanno facilitato esercizi di logica e che permettono non solo di apprendere le materie ma di “farle proprie”. Tutto questo è possibile grazie all’entusiasmo e al continuo desiderio di imparare che hanno tutte le nostre insegnanti. È veramente interessante partecipare a “collegi” formati da educatrici dell’asilo, maestre dell’infanzia e della primaria e professori della scuola media e liceale per condividere motivazioni ed esperienze che nascono dalla vita delle nostre scuole.
Questo continuo osservare ciò che ogni bambino tutti i giorni ti indica con l’aiuto di questa “compagnia educante” è l’unica condizione che ci permette di rimanere realmente educatori al servizio delle famiglie, senza cadere nel “già saputo” che è la morte dell’educazione.
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