Particolare cura e attenzione nella nostre scuole è data all’educazione all’uso della ragione e allo strumento del ragionamento. Tale attenzione è trasversale a tutte le discipline e a tutte le attività proposte ai ragazzi, anche se ovviamente la matematica e le scienze sono le discipline in cui tale abitudine al ragionamento è più esplicita. Per questo, fra i contenuti e le attività di tali discipline, si predilige un lavoro serrato sulla risoluzione dei problemi.
Diverse scuole secondarie di I grado della rete Liberi di Educare partecipano da molti anni al Rally Matematico Transalpino, proprio perché si tratta di una gara fra i che propone problemi motivanti per gli alunni, nei quali non si dispone di una soluzione immediata e che conducono a inventare una strategia, a fare tentativi, a verificare, a giustificare la soluzione. Dopo la gara, i problemi vengono riesaminati sia individualmente sia in gruppo, per la ricerca di altri possibili percorsi risolutivi o per un’ analisi delle procedure emerse. Inoltre sono utilizzati per la presentazione, per lo sviluppo o l’approfondimento, per la verifica degli argomenti oggetto d’insegnamento. La modalità della gara permette anche di sviluppare le capacità di lavorare in gruppo sentendosi responsabili.
Un nuovo progetto che a questo si lega è quello dello sviluppo del pensiero computazionale, tra l’altro al vaglio del Ministero per essere inserito fra gli obiettivi delle Indicazioni Nazionali.
Il pensiero computazionale infatti è un processo mentale per la risoluzione di problemi, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, competenze fondamentali in tutti gli ambiti della nostra società. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione in un contesto di gioco.
Al coding stiamo iniziando a dedicare a livello sperimentale alcune ore di lezione, utilizzando la LIM e il programma Scratch; l’idea è di inserire dal prossimo anno questa modalità di lavoro in maniera regolare all’interno della programmazione della scuola secondaria e favorirne anche negli altri livelli un primo approccio.
Scratch è un linguaggio di programmazione semplice, sviluppato da un gruppo del MIT di Boston per rendere divertente e accessibile anche i più piccoli creare storie interattive, giochi e animazioni.
Quando pensiamo alle nuove generazioni spesso le indichiamo con il termine “nativi digitali” per la loro naturale vicinanza alle nuove tecnologie, a cui, a differenza degli adulti, sono abituati da quando sono nati. Ma saper usare la tecnologia non equivale sempre ad averne la necessaria coscienza e consapevolezza. Per questo è importante insegnare le basi della programmazione con il computer, per far sì che i ragazzi diventino non solo fuitori ma attori protagonisti degli strumenti che hanno a disposizione.
Programmare permette di sviluppare il pensiero logico, il pensiero computazionale e algoritmico, apprendendo strategie di problem-solving che poi possono essere applicate anche in altre discipline.
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