Non è tempo di “black friday” come va di moda ora, è tempo di “scuole aperte”, open day appunto… Scegliere adesso, in questo contesto di crisi di valori e di emergenza educativa, è opportuno se si cerca un percorso didattico che non prescinda da una preoccupazione educativa. È un’occasione importante per cercare un contesto nel quale, insieme all’istruzione, che è lo scopo primario della scuola, gli alunni imparino e siano “istruiti” dentro un rapporto educativo che tenga conto della realtà e della persona.
Una scuola seria, una vera “buona scuola” deve essere un luogo capace di accogliere la persona nella sua interezza per realizzare le potenzialità di ognuno e stimolare l’interesse per la realtà nei suoi molteplici aspetti. Deve essere quindi un luogo di esperienza nel quale crescere in conoscenze e umanità guidati e condotti da docenti che, per primi, si riconoscono in un progetto educativo unitario e condiviso e operano collegialmente, con professionalità, passione e motivazione.
Un ambito culturale serio deve proporre la conoscenza come un’avventura della vita, deve sostenere i bambini e i ragazzi nel loro desiderio di imparare e crescere motivandoli ad affrontare la fatica e il sacrificio del lavoro scolastico come un’occasione per diventare uomini. Una scuola così è una scuola che, con la guida di maestri, sollecita i bambini e i ragazzi, a seconda della diversa età e tenendo quindi presenti i vari momenti di crescita e di apprendimento, ad un coinvolgimento personale in un itinerario di conoscenza e non di mero addestramento.
Una reale “buona scuola” deve progettare innovando: nella scuola la progettualità non riguarda solo la programmazione di ogni singolo docente, ma è l’occasione per ampliare ed approfondire esperienze educative e discipline specifiche al fine di ricercare e sperimentare nuove metodologie di insegnamento per sostenere e favorire l’offerta educativa, formativa e didattica.
I progetti favoriscono e sostengono positive esperienze di apprendimento e sono sicuramente occasioni importanti per tutti gli studenti delle nostre scuole per aiutarli ad esprimere meglio se stessi e le proprie capacità e attitudini.
Per questo occorrono docenti aggiornati e preparati. La rete di scuole “Liberi di educare” è una grande opportunità perché sostiene la progettualità delle singole istituzioni scolastiche promuovendo esperienze dirette di formazione per i docenti e iniziative di riflessione su contenuti e metodi propri della didattica, dalla scuola dell’infanzia alla formazione liceale. Il modo migliore per conoscere le esperienze e la progettualità di una scuola è entrare nella scuola e vedere, chiedere, rendersi conto di persona della validità di una proposta invitando anche amici e conoscenti: questa è la ricchezza degli open day.
“Liberi di educare” riunisce realtà educative di vari ordini e gradi del territorio nazionale ed europeo, dagli asili nido fino alla scuola secondaria di II grado, e da anni opera con impegno e dedizione, grazie all’apporto fruttuoso di dirigenti e docenti preparati e motivati, al grande compito dell’educazione e dell’istruzione.
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