È stato di recente annunciato che le scuole statali cominceranno la sperimentazione degli spazi ZeroSei, abolendo la struttura educativa dei nidi. Un passaggio importante, epocale, in cui viene sancita la necessità di aggiornare il metodo di accoglienza delle scuole pubbliche verso i più piccoli. Una modalità che le nostre scuole stanno da tempo utilizzando, a conferma del fatto che il nostro impegno ci porta sempre all’avanguardia nella ricerca educativa. Abbiamo da tempo implementato ufficialmente in diverse strutture l’organizzazione che prevede la convivenza collaborativa tra i piccini del nido e i più grandicelli della scuola materna. Una straordinaria opportunità per i bambini di instaurare legami tra loro, di sviluppare abilità sociali e personali, di sensibilizzarli allo spirito di collaborazione e di accudimento, e sostenere l’insegnamento peer to peer – anche in ambiti prevalentemente pratici comportamentali. Un progetto ambizioso che richiede un’equipe educativa molto affiatata e flessibile, in grado di gestire le differenze e di valorizzarle.
Anche nelle scuole in cui questa modalità non è ancora ufficializzata, i progetti di continuità hanno stabilito da tempo forti legami collaborativi tra le strutture, in molti casi eliminando confini fisici tra le classi e rendendo abituali gli scambi e i confronti tra bambini di età differenti.
Diminuire le classificazioni, aumentare l’attenzione alla singolarità di ciascuno, evitando strutture rigide che ingabbiano i bambini: la cura di un progetto educativo si esprime anche così.
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