Sono passati quasi 11 anni da quando la nostra Tina Savoi ha accettato di trasferirsi a Bucarest per un’avventura tutta da scoprire. Accettò senza sapere dove andasse, in un primo momento capì Budapest, ma si trovò nella capitale della Romania a fare la preside della scuola italiana Aldo Moro.
La piccola scuola fondata dalla comunità italiana negli anni settanta era in seria difficoltà di gestione, perchè il MAE, Ministero degli Affari Esteri aveva deciso di non inviare più un preside a sue spese, come era successo fin dall’inizio. Per Tina sono stati anni non facili. I primi anni appesantiti dai debiti e dalla vita in un paese straniero molto diverso dall’Italia.
Poi un bel giorno, inaspettatamente, si presentò da Tina un genitore che le chiese: “vorrei iscrivere mio figlio alla vostra scuola, sono ebreo, è un problema per lei?”, lei rispose decisa “io sono cattolica, é un problema per lei?” Tina poi ha confidato quello che pensò in quel momento: “se sei l’unico ebreo povero del mondo, sì é un problema!”.
Quel signore si chiama Ilan e per Tina è diventato da allora un amico prezioso. Un grande amico che ha sostenuto Tina e la scuole e così come é cresciuta la scuola, é cresciuta l’amicizia con lui e la sua famiglia.
Fin dai primi anni il desiderio di Tina è stato quello di trovare una nuova sede per la scuola, un desiderio latente che in certi momenti diventava più forte quando qualche genitore si lamentava o quando i bambini, crescendo di numero, non entravano più nelle piccole aule. Da diversi anni abbiamo cercato di trovare un edificio, un terreno dove poter costruire la nuova sede della scuola, ma l’impegno economico era troppo pesante. Abbiamo sognato per anni che lo Stato Italiano ci concedesse un suo terreno di Bucarest per costruirci la scuola, ma tutti i tentativi sono stati vani.
Fino a pochi mesi fa quando Ilan ci comunicò di aver trovato la nuova sede per la scuola, un edificio grande in un posto centrale e tranquillo. Eravamo già stati a vedere quel posto, ma il costo era fuori dalla portata delle finanze della scuola. Ma Ilan aveva deciso di fare un passo che avrebbe ancor più legato la sua famiglia alla scuola: “la compro io e voi mi date lo stesso affitto che pagate ora!”. Per Tina é stato uno shock, non ci poteva credere, ma lui non scherzava, qualche settimana dopo ha acquistato l’immobile e qualche giorno fa ha già iniziato i lavori per rimetterlo a posto.
Giovedì 17 maggio Tina ha convocato tutti i genitori della scuola e la comunità italiana di Bucarest per presentare la nuova sede ancora da ristrutturare. Dentro il cantiere sono accorse più di duecento persone, c’erano i rappresentanti della Camera di Commercio italiana a Bucarest, di Confindustria, il Direttore dell’Istituto di Cultura Italiana e anche l’Ambasciatore. Tutti intorno a Tina per assicurare a lei il sostegno in questa nuova avventura. È stato un pomeriggio indimenticabile, di vera festa, con gente accorsa per l’amicizia con Tina e con la scuola italiana.
“Entusiasmo, è la parola che descrive il mio stato d’animo!” ha detto Tina con la sua forte voce e il suo entusiasmo ha coinvolto tutti.Grazie Tina, grazie Ilan.
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