Nella situazione di incertezza e violenza che stiamo vivendo, le domande sul senso della vita e sulla felicità costituiscono la nostra vera, grande risorsa. Per questo il Meeting di Rimini 2018, in programma dal 19 al 25 agosto, le mette al centro del dibattito, a partire da quella che campeggia nel Prologo della Regola di san Benedetto, e segna proprio l’inizio di tutto quell’impressionante cammino di umanizzazione e civilizzazione del mondo che è stato capace di costruire l’Europa, di fronte alla decadenza della grande tradizione greco-romana e alla violenza barbarica: “Chi è l’uomo che vuole la vita e desidera vedere giorni felici?”.
Sulla base di questa domanda, il titolo di questa edizione del Meeting è “Le forze che muovono la storia sono le stesse che rendono l’uomo felice”: sotto questa luce è possibile rileggere la realtà non come qualcosa di minaccioso da cui difendersi o qualcosa di deciso a priori da noi, e imposto agli altri, ma uno spazio in cui scopriamo tutta la sfida di ciò che è “altro” da noi, e un tempo in cui possono nascere e svilupparsi rapporti diversi tra le persone, e tra le persone e le cose. Non per far fuori qualcuno o qualcosa, ma per godere di ciò che scopriamo in comune tra noi. Qualcosa di gratuito che attraversa i nostri progetti, e dona loro quella libertà e quell’umiltà – verrebbe da dire, quella “povertà” – che permette un guadagno condiviso.
Il Meeting proporrà anche quest’anno l’incontro con testimoni del mondo economico, politico, sociale, scientifico, artistico e storico, approfondendo gli ambiti della quotidianità di tutti, dalla salute al lavoro, dalla mobilità all’innovazione, mettendo a tema vicende umane che, a volte in sordina e apparentemente con poco rilievo, pongono semi di novità destinati a fiorire, a creare nuovi orizzonti di conoscenza.
Per approfondire le proposte e per il calendario dettagliato, collegati a www.meetingrimini.org.
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