Non solo open day. È tempo proprio di “scuole aperte”, è tempo cioè di aprire le scuole ed invitare sia chi ci conosce, sia chi non ci conosce ad “entrare” nella scuola.
Lo sappiamo tutti: la scelta della scuola è importante e lo è ancora di più oggi dal momento che la società nella quale viviamo evidenzia una grande e preoccupante crisi di valori, un’emergenza educativa e culturale. Il momento dell’open day è diventato un grande ingranaggio e, come tale, una sorta di “tritacarne”, di “pellegrinaggio” infinito tra innumerevoli scuole e proposte. Occorre non perdere di vista cosa veramente ognuno desidera per il bene dei propri figli, perché siano sereni, siano contenti e siano sostenuti nella crescita. Questo non è solo per il bene dei nostri figli, che è la nostra preoccupazione primaria, ma anche per il bene di tutta la nostra società.
Allora scegliere la scuola diventa un’occasione importante per cercare un contesto nel quale, insieme all’istruzione, che è lo scopo primario della scuola, gli alunni imparino e siano “istruiti” dentro un rapporto educativo che tenga conto della realtà e della persona. La scuola deve essere un luogo capace di accogliere la persona nella sua interezza per realizzare le potenzialità di ognuno e stimolare l’interesse per la realtà nei suoi molteplici aspetti. Deve essere quindi un luogo di esperienza nel quale crescere in conoscenze e umanità guidati e condotti da docenti che, per primi, si riconoscono in un progetto educativo unitario e condiviso e operano collegialmente, con professionalità, passione e motivazione.
La conoscenza è un’avventura della vita e la scuola, quindi, deve sostenere i bambini e i ragazzi nel loro desiderio di imparare e crescere motivandoli ad affrontare la fatica e il sacrificio del lavoro scolastico come un’occasione per diventare grandi. Deve sollecitare i bambini e i ragazzi, con la guida di maestri, ad un coinvolgimento personale in un itinerario di conoscenza e non di mero addestramento. Questa è la scuola che vogliamo fare: questa è al nostra prima preoccupazione.
In quest’ottica, allora diventa interessante progettare e innovare: la progettualità non riguarda solo la programmazione di ogni singolo docente, ma l’occasione per ampliare e approfondire esperienze educative e discipline specifiche al fine di ricercare e sperimentare nuove metodologie di insegnamento per sostenere e favorire l’offerta educativa e formativa.
I progetti favoriscono e sostengono positive esperienze di apprendimento e sono sicuramente occasioni importanti per tutti gli studenti delle nostre scuole per aiutarli ad esprimere meglio se stessi e le proprie capacità e attitudini. Per questo occorrono docenti aggiornati e preparati. La rete di scuole “Liberi di educare” è una grande opportunità perché sostiene la progettualità delle singole istituzioni scolastiche promuovendo esperienze dirette di formazione per i docenti e iniziative di riflessione su contenuti e metodi propri della didattica, dalla scuola dell’infanzia alla formazione liceale.
Il modo migliore per conoscere le esperienze e la progettualità di una scuola è entrare nella scuola e vedere, chiedere, rendersi conto di persona della validità di una proposta invitando anche amici e conoscenti: questa è la ricchezza degli eventi che proponiamo in occasione della ”scuola aperta”.
“Liberi di educare” riunisce realtà educative di vari ordini e gradi del territorio nazionale ed europeo, dagli asili nido fino alla scuola secondaria di II grado, e da anni opera con impegno e dedizione, grazie all’apporto fruttuoso di dirigenti e docenti preparati e motivati, al grande compito dell’educazione e dell’istruzione.
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