La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Non mi stancherò di ripetere quelle parole di Benedetto XVI che ci conducono al centro del Vangelo: «All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva».
Papa FrancescoProvate a pensare a quella ragazza che se ne stava in casa ed ebbe l’annuncio: la Madonna. Qualcosa di ultimamente irriconducibile agli avvenimenti antecedenti, di cui il suo presente era fatto. Pensate a quello che hanno sentito i pastori all’annuncio dell’Angelo, o i magi all’annuncio di cui la stella fu segno: una novità radicale, una novità d’ordine assoluto, non poteva esserci ed è qui, non poteva esserci perché non l’abbiamo mai pensato, non potevamo pensarlo, ed è qui. Il cristianesimo è l’avvenimento di questo annuncio. Annuncio non in quanto io lo sento, innanzitutto, ma in quanto mi si presenta: qualcosa che è fuori di noi e che si propone al fondo di noi; ma è fuori di noi. Il cristianesimo è una presenza dentro la tua esistenza, una presenza che assicura un cambiamento inimmaginabile, inimmaginabile.
Luigi Giussani
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