Le vacanze estive quest’anno hanno un sapore particolare. Forse più di altri anni ne apprezzeremo il significato autentico.
Chiusi in casa nei mesi più difficili dell’emergenza sanitaria, che ancora non si è conclusa, nessuno ha pensato di essere in vacanza e non solo perché da remoto molte attività in qualche modo sono continuate (nella scuola con la didattica a distanza), ma anche perché la situazione drammatica non poteva essere paragonata ad un periodo di vacanza o di riposo. Anzi, sotto tanti aspetti il periodo vissuto è stato molto faticoso.
La vacanza non è un momento di “sospensione” dal lavoro, non è il momento dell’inattività e questo si capisce bene oggi in considerazione di tanti che sono stati “costretti” all’inattività: è un periodo privilegiato nel quale è messa in gioco la libertà della persona. È certo un periodo di riposo sia per il corpo che per lo spirito, ma è anche il momento nel quale si hanno lo spazio e il tempo per far emergere ciò a cui teniamo.
Il tempo del lavoro ci mette in gioco completamente; sono messe in campo la nostra creatività e la nostra intraprendenza, ma il lavoro per sua natura impone tempi, spazi e modalità. Durante la chiusura per l’emergenza sanitaria è stato evidente quanto tempi, spazi e modalità, spesso dati per scontati, fossero fondamentali; nel nostro caso abbiamo perfino sentito la mancanza degli ambienti scolastici anche se abbiamo cercato di rispondere, al meglio delle nostre possibilità, con forme lavorative nuove.
Il tempo della vacanza è un’altra cosa perché è vissuto con modalità diverse, determinate interamente dalla nostra libertà in azione e in questo tempo emerge ciò a cui teniamo davvero. Non un momento di distanza dalla realtà o di distacco dalle problematiche, ed oggi è ancora più evidente che sarebbe impossibile non accorgersi di quanto la situazione che viviamo sia difficile, ma un affondo nella realtà per recuperare la dimensione del riposo e per favorire l’emergere della libertà.
Mai come oggi abbiamo bisogno di andare a fondo di ciò che conta, di ciò che vale; mai come oggi abbiamo bisogno di speranza. È stato un anno scolastico particolare che non dimenticheremo e queste saranno vacanze particolari che ricorderemo a lungo e non solo perché l’emergenza sanitaria ci ha costretti ad un ripensamento del nostro tempo libero.
In questo momento noi stiamo lavorando perché, come abbiamo scritto a tutte le famiglie, la scuola possa ripartire il 14 settembre in tutta sicurezza secondo le norme indicate.
Vi auguriamo di vivere intensamente questo periodo estivo perché la libertà e il desiderio di ognuno siano affermati e non prevalgano la paura e lo scetticismo. Certi di ritrovarci a settembre e di ripartire ancora più ricchi di esperienza e ridestati nella nostra umanità.