Genitori, figli e personale scolastico. Sono in corso di spedizione i questionari per tutti i componenti della comunità educante, dagli alunni alle famiglie, agli insegnanti e collaboratori. Diversificati in tre grandi filoni, ma con il medesimo scopo: comunicare, capirsi, migliorare.
Dieci minuti per rispondere alle domande in modo assolutamente anonimo, cliccando il link che viene inviato, fino al 28 maggio – fino al 10 giugno SOLO per i ragazzi, visto che hanno l’impegno della scuola.
Dice il proverbio: “chiedere è lecito, rispondere è cortesia”, anche se in questo caso non si tratta di cortesia ma di una sorta di responsabilità civile nei confronti dei propri figli, degli alunni – di se stessi nel caso dei ragazzi. La responsabilità di partecipare, che come diceva qualcuno è sinonimo di libertà. Partecipare, esprimere la propria opinione, significa mettere da parte un punto di vista esclusivo e provare a immaginare il lavoro degli altri e come riuscire ad aiutarli a farlo al meglio. Perché le risposte servono per migliorare non semplicemente un servizio, ma una relazione. È un ponte teso per capire esigenze reciproche e venirsi incontro.
È importante rispondere se si vuole raggiungere insieme l’importante risultato di creare un ambiente confortevole per tutti, ma soprattutto per i bambini. E una relazione comunitaria solida e solidale.