Fein L., La figlia del Reich, Sonzogno, 2021 € 19,00 pp. 480
Un libro che parte lentamente, narrando inizialmente la storia di una famiglia tedesca a partire dal 1934, nel bel mezzo dell’ascesa del potere nazista. Le vicende della famiglia, ed in particolare della piccola e poi
giovane Hetty, protagonista ed io narrante, si faranno però via via sempre più complesse con in sfondo le
ragioni del Reich e quelle che potremmo definire le ragioni dell’umano che si accorge di tutto quello che si nasconde dietro la retorica di Hitler: a queste ultime darà voce Walter, un ragazzo ebreo, un tempo amico del fratello di Hetty, e poi amico ed infine qualcosa di più della ragazza. Una storia ricca di particolari e di personaggi descritti perfettamente nei propri eroismi e meschinità, tra i quali spicca anche la città di Lipsia che osserva sullo sfondo i drammi dei suoi figli, divisi dagli ideali e dalla razza, ma tutti figli suoi. Libro ricco di colpi di scena nel quale ad un certo punto le vicende sembrano precipitare, ed il lettore con esse, verso un finale che non ti aspetti. Da leggere per riflettere anche su quanto sia facile imboccare la strada dell’ideologia quando essa sia lastricata di apparenti buone intenzioni…
Disponibile anche in ebook