Guareschi G., La favola di Natale
BUR, 2017 € 10,00
Una favola natalizia, nata in un lager nel dicembre del 1944 dalla penna di Guareschi, allora prigioniero in Germania, che merita una lettura anche oggi, nel tempo plumbeo che stiamo vivendo.
Guareschi dà voce, con la sua solita ironia, al desiderio dei prigionieri suoi compagni, attanagliati da fame, freddo e nostalgia, di vivere il Natale con i propri cari nella propria casa e così immagina per loro – la favola verrà poi realmente messa in scena nel lager con canti arrangiati e fisarmonica – un viaggio notturno, a metà tra il sogno e la fantasia, di suo figlio Albertino e dell’anziana madre, attraverso le vie che portano al Paese lontano dove egli è detenuto.
Personaggi strani e buffi (all’apparenza) popolano le pagine della favola, personaggi dietro ai quali si nascondono le ideologie del tempo, gli invasati della guerra, le guardie del lager (rappresentate da indimenticabili cornacchie).
La speranza, per tutti coloro che piangono chi sanno già non tornerà e per coloro che invece ancora soffrono attendendo il proprio ritorno a casa o dei propri cari prigionieri, è ancora una volta in quel somarello che nel silenzio porta la madre con in grembo il bambinello che nascerà, nonostante tutto, ancora una volta, come ripete il Vento lasciando andare il dolcissimo canto dell’annuncio verso tutti gli uomini.