Quest’anno la realtà di Liberi di Educare ha partecipato per la prima volta alla fiera Didacta Italia 2023, il più importante appuntamento su temi legati all’educazione e progetti innovativi riguardanti la scuola.
Alcune educatrici della rete hanno presentato un progetto legato all’Arteterapia, dal titolo “Aver cura di chi fa del suo mestiere una cura”.
L’incontro, di natura creativa, è stato caratterizzato da un primo momento di confronto sul tema della creatività in campo educativo, seguito poi da un momento immersivo prima di rilassamento e poi di rappresentazione artistica libera, a seguito del quale le partecipanti hanno vissuto un momento di condivisione.
Racconta una delle educatrici della rete:
“Poter utilizzare la creatività ed in generale l’approccio artistico all’interno di quello che è il mondo dell’educazione permette non solo di aprire lo sguardo oltre i confini reali che ogni giorno ci poniamo, ma offre la possibilità di iniziare un viaggio speciale con la parte più nascosta di noi, un “mettersi in gioco” totale, aiutandoci a crescere come professionisti dell’educazione: tirare fuori la parte migliore di noi.
Partecipare a Didacta è stato un grande dono; il mondo dell’arteterapia rimane ancora poco conosciuto e soprattutto spesso si pensa che la parola “terapia” abbia a che vedere con qualcosa di medico, complicato…in questo caso è ben altro: è scoperta, viaggio, ascolto e condivisione, ma anche apertura e consapevolezza che il nostro lavoro, anzi la nostra “missione educativa” è sempre un qualcosa in divenire, che ci permette di crescere in ogni relazione non solo con l’altro ma in primis con noi stessi”.
L’incontro è terminato con un libero momento di espressività artistica legato ai laboratori creativi di Hervè Tullet.
La realtà di Liberi di Educare ringrazia le iscritte al corso per la grande partecipazione anche emotivamente condivisa:
“Fare arte in un gruppo significa aprire alla possibilità di vedere oltre,
di passare un confine che prima era rigido e ora non lo è più,
ci accompagna nel cammino dell’esplorazione.”
(Gadamer)