Nella cittadina di Figline Valdarno, sul finire del XIX° secolo, la popolazione sviluppò un forte desiderio di far accedere i propri figli e figlie ad un livello di istruzione più elevato. A quel tempo, infatti, in tutto il territorio del Valdarno, da Firenze ad Arezzo, non esisteva una scuola superiore. Per opera della nobile famiglia Serristori di Figline Valdarno, che aveva già favorito la nascita di un ospedale cittadino, invece, era nata una prima scuola elementare per l’istruzione delle bambine rimaste orfane.
Mentre si dovrà aspettare il 1926 per la nascita del Ginnasio “Marsilio Ficino”, grazie alla riforma di Giovanni Gentile, che autorizzava l’apertura di Licei anche al di fuori delle città capoluogo di Provincia. La Municipalità del tempo trovò nei Frati Minori della Provincia Toscana di San Francesco Stigmatizzato, la disponibilità per iniziare il Cammino del Marsilio Ficino. Restituendo, a questo scopo, il Convento dei Frati Conventuali che era stato espropriato dopo l’Unità d’Italia. Al Ginnasio si aggiunsero, poi, il Liceo Classico e, nel dopoguerra, la Scuola Media. Il nome, Marsilio Ficino, si spiega con i natali figlinesi del noto filosofo umanista e per la vocazione agli studi classici scelta dai primi frati minori che vi insegnarono, al tempo tutti laureati.
Il Marsilio Ficino è rimasto l’unica scuola superiore presente nel Valdarno Fiorentino ed Aretino fino agli anni Settanta. Negli anni Novanta, per combattere la concorrenza dei Licei Linguistici nati nel territorio, venne inserito lo studio di una seconda lingua europea sia alle Medie che al Liceo. Mentre nel 2012, per contrastare il calo del Classico ed andare incontro alla richiesta di numerose famiglie, è stato aggiunto il Liceo Scientifico.
Nel 2000, mons. Luciano Giovannetti, Vescovo di Fiesole, chiese alla Comunità di San Leolino di affiancare i Frati Minori, nel tempo diminuiti di numero, nell’insegnamento delle Materie Umanistiche. Mentre nel 2011, su richiesta del Provinciale dei Frati Minori, in accordo con Mons. Giovannetti, la Comunità di San Leolino ha accettato di prenderne anche la Direzione Didattica. La Comunità di San Leolino, formata da laici e sacerdoti, è nata a Firenze sul finire degli anni Ottanta, intorno al suo fondatore don Carmelo Mezzasalma, e vuole coniugare fede e cultura nella società contemporanea, con uno sguardo particolare per i giovani.
Negli anni successivi la Scuola è passata di proprietà dai Frati Minori alla Diocesi di Fiesole. L’allora Vescovo di Fiesole, mons. Mario Meini, volle prendersi carico della Scuola riconoscendo l’importanza dell’istruzione dei giovani sia a livello culturale che pastorale.
Tornando alla “Serristori”, da quella prima esperienza di fine Ottocento, è nata una Scuola dell’Infanzia e una Primaria. Prima affidate alle Suore Stimmatine di Figline, poi alla Cooperativa San Tommaso di Firenze. Negli ultimi anni, infine, nell’intento di creare un’unica realtà per le scuole cattoliche presenti a Figline, sempre per iniziativa del Vescovo Mario Meini, sono passate alla Diocesi di Fiesole e affidate per la Direzione Didattica alla Comunità di San Leolino, creando, per accoglierle sotto un unico nome, la Cooperativa “Scuole Marsilio Ficino”.
Le due Scuole, Medie, Liceo Classico e Liceo Scientifico “Marsilio Ficino” ed Infanzia e Primaria “Nuove Scuole Serristori”, rappresentano da tanti anni un punto di riferimento culturale, spirituale e civile, fortemente legato con lo sviluppo economico, culturale e politico del Valdarno. Ad oggi due delle Istituzioni Storiche più antiche e prestigiose del territorio. Per questo motivo, l’attuale Vescovo di Fiesole, mons. Stefano Manetti, nell’intento di garantirne la loro durata profetica nel tempo, ha voluto passare il testimone della loro gestione nelle mani esperte della Rete di Scuole “Liberi di Educare”, a cui va la gratitudine di tutti noi.
A nome della Comunità di San Leolino, dei docenti (laici e sacerdoti diocesani), degli alunni e dei genitori, dei quattro ordini di scuole, non possiamo non dire che siamo contenti di cominciare questa nuova avventura. Certi che questa staffetta sia un segno della Provvidenza e che ci porterà oltre il Centenario del 2026, per mantenere aperto uno spazio di formazione e dialogo con le future generazioni ispirato all’umanesimo cristiano.