Ormai da alcuni anni sono presenti nelle scuole primarie San Giuseppe dell’Apparizione e San Gaspare del Bufalo di Firenze, alcuni studenti americani che svolgono attività di volontariato durante le ore di inglese. La loro presenza, inizialmente di poche unità, è andata via via facendosi più numerosa tanto che negli ultimi anni le scuole hanno ospitato fino a trentacinque studenti nel corso dell’intero anno scolastico, da ottobre a metà dicembre e dai primi di febbraio a metà maggio. La coordinatrice di questo progetto è l’insegnante di inglese Maria Serena Falagiani che ha costruito i primi rapporti e collabora oggi con diverse istituzioni americane presenti sul territorio fiorentino: New York University, Syracuse University, Gonzaga University, Boston College e CAPA. Tutto è cominciato nel 2008 quando per la prima volta è nata una collaborazione con la New York University e la Professoressa Tarabusi; si trattava allora solo di ospitare alcune studentesse che partecipavano ad alcune lezioni; nel tempo si sono aggiunte le altre Università e il diversificarsi delle attività.
Principalmente gli studenti affiancano nell’insegnamento l’insegnante Falagiani e la loro presenza è preziosa: sono giovanissimi, fra i diciotto e i ventitré anni, fortemente motivati, con un grande desiderio di conoscere il nostro sistema scolastico e di entrare in contatto con bambini italiani. Il beneficio per i nostri bambini è evidente: conoscere ragazzi americani con i quali provare a parlare in inglese è un’esperienza unica che permette anche ai più timidi di lanciarsi in semplici “conversazioni”. L’inglese da materia scolastica diventa uno strumento che permette di fare amicizia ed i bambini imparano tantissime parole senza neanche accorgersene e divertendosi. Le lezioni scorrono veloci e spesso è difficile lasciarsi alla fine del quadrimestre!
Dal 2014 alcuni ragazzi americani sono presenti anche ai Centri Estivi che in entrambe le scuole si svolgono nel mese di giugno, animando e partecipando ai giochi dei bambini, sempre utilizzando la lingua inglese per comunicare.
Nella seconda parte di quest’anno il progetto si arricchisce, grazie ad un ulteriore incremento del numero di ragazzi volontari, non solo con una maggiore presenza ma anche con l’inserimento dei ragazzi nelle ore di alcune discipline, come per esempio educazione motoria.
E per finire…
E’ possibile per le nostre famiglie avere i volontari anche “a casa”, aderendo alle iniziative ENGLISH FOR PASTA della Gonzaga University e GANZO della CAPA. In entrambi i casi alcuni studenti americani si rendono disponibili a passare una sera alla settimana presso una famiglia italiana che, in cambio del tempo trascorso a giocare e conversare con i propri bambini, li invita ad una cena italiana. Moltissime delle nostre famiglie hanno già aderito a questo scambio culturale ottenendone grandissimi benefici.
Studenti CAPAci
CAPA è un’organizzazione internazionale che promuove la crescita degli studenti attraverso l’approfondimento dell’esperienza di vita all’estero. A Firenze la presenza degli studenti americani è molto forte: per rendere vera e non turistica la vita dei ragazzi in Italia, CAPA ha messo a punto il progetto Ganzo! grazie al quale gli studenti possono:
-Partecipare ad attività del tempo libero della famiglia ospitante (passeggiate, attività motorie, una partita a calcetto, una visita ad un museo, una gita fuori città);
-Accompagnare un genitore a riprendere i bambini a scuola e tutti insieme passare un paio d’ore ai giardini;
-Aiutare a cucinare qualcosa di buono e restare a mangiare con la famiglia;
-Aiutare i bambini a svolgere una parte dei compiti
In questo modo i ragazzi stranieri arricchiscono la propria esperienza e le famiglie italiane possono avvicinare una cultura diversa e fare pratica di inglese.
Eaisson O’Brien , studente che ha partecipato a Ganzo! nell’autunno 2015:
“Non avrei mai pensato che nel piccolo lasso di tempo che abbiamo trascorso insieme mi sarei tanto affezionato alla famiglia che mi ha accolto. Visto che suono la chitarra mi sono offerto di insegnare a una delle bambine che era interessata ad imparare, cosi li ho potuti incontrare anche più spesso, sia per suonare che per condividere del tempo con tutta la famiglia. Adesso mi sembra di avere una famiglia anche qui a Firenze e so che mi mancherà tanto, esattamente come ora mi manca quella che ho lasciato in Texas. Ora che ho sperimentato cosa vuol dire vivere e adattarsi ad un’altra cultura, potrò integrare quello che ho imparato nella mia vita una volta che sarò tornato a casa. Sento che questo sarà di grande beneficio e mi aiuterà ad ampliare i miei orizzonti“.
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