Liberi di Educare è una rete che si sta allargando. Da diversi anni ormai il St. Joseph UK, il campus di Londra, è una seconda casa per i bambini e i ragazzi delle nostre scuole, che sanno di poter trascorrere nella struttura le settimane di approfondimento del loro percorso in lingua inglese, che da noi comincia dalla prima infanzia, con la stessa accoglienza, tranquillità e stile di insegnamento che sono offerti nelle scuole di orgine in Italia. Una filosofia di approccio e cura dei ragazzi che li mette al centro dell’attenzione, partendo da ogni singola esperienza per accompagnarla nel percorso di crescita e che è una garanzia per i genitori.
Leonardo Salerno è il direttore del St. Joseph UK; gli abbiamo rivolto alcune domande per capire come sta procedendo il lavoro da quelle parti.
Come sta andando la scuola di Londra?
Finger crossed siamo molto contenti, soprattutto del feedback dei nostri studenti e del fatto che ogni anno sempre più ragazzi tornano a trovarci.
Che tipo di servizi offrite?
I servizi ora sono davvero tanti. Siamo partiti dai corsi con alloggio nel nostro residence per arrivare a proporre corsi con alloggio in famiglie rigorosamente selezionate, sempre nell’area vicina alla scuola. Inoltre offriamo English for Families- corsi per le famiglie -; English with sport – Rugby summer school cioè una vera scuola di Rugby con i Saracens, Campioni Inglesi; corsi di lingua telematici – English for Architects – English for Accountants -; corsi di Inglese online grazie a una piattaforma universitaria internazionale che si chiama Join-Me. Infine, ultima proposta per i ragazzi, abbiamo realizzato il corso Real Life London Experience – Study & Work Programme: la mattina studiano a scuola, mentre il pomeriggio possono fare un’esperienza di lavoro/volontariato in alcuni Charity shops del territorio che abbiamo selezionato. Un modo diverso e molto autentico di confrontarsi con la lingua ma anche con la cultura del posto.
Qual è il vantaggio di una struttura del genere per i ragazzi della rete Liberi di Educare?
Ci sono vari vantaggi. Il primo lo dico con uno slogan che stiamo usando: “One family, many schools”, una famiglia molte scuole. Al St Joseph abbiamo lo stesso sguardo e attenzione al bambino/ragazzo delle scuole della rete. Poi, inevitabilmente la qualità dell’insegnamento, la ricchezza delle proposte e la garanzia della mia presenza. Sono stato per lungo tempo direttore in alcune scuole della rete nell’area di Pistoia, e da diversi anni ormai risiedo qui a Londra. Dunque conosco entrambe le realtà, conosco personalmente i colleghi e rappresento una garanzia di metodo e continuità con le mentalità sia italiana che inglese. Venire qui per loro è come andare a trovare uno zio!
Com’è il personale docente della scuola? Quanti insegnanti ci sono nella struttura e quanto tempo stanno con i ragazzi?
Abbiamo selezionato attentamente il nostro personale, forti, dell’esperienza italiana di anni e consapevoli di quello che cercavamo. Abbiamo fantastici insegnanti, una cuoca eccezionale in grado di far apprezzare la cucina anglosassone ma che conosce anche quella italiana, in modo da venire incontro alle esigenze di tutti.
Gli insegnanti sono cinque o sette, a seconda dei periodi, e trascorrono con i ragazzi tre/quattro ore la mattina e altrettante nel pomeriggio. Spesso si trattengono anche dopocena, in occasione delle drama classes. Sono davvero entusiasta di loro perché condividono la nostra filosofia, la nostra cura per i ragazzi. Siamo un bel team.
Qual è secondo te la cosa che i bambini e i ragazzi apprezzano di più dell’esperienza Londinese?
Lo stare insieme al college, il sentirsi a casa lontano da casa, “ Your Family Language school in London; ma anche il fatto che tutti i giorni usciamo per un giro a Londra, ogni volta a vedere qualcosa di diverso ed entusiasmante. Infine anche l’occasione di conoscere bambini e ragazzi inglesi, spagnoli, cinesi, vietnamiti e così via durante i momenti di scambio con altre scuole della zona. Un momento prezioso in cui stabiliscono a volte belle amicizie e in cui hanno modo di confrontarsi con coetanei così diversi – anche se in fondo uguali.
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