Autore, insegnante, ma soprattutto padre delle scuole Penny Wirton. Eraldo Affinati è un personaggio di spessore, che di recente ha presentato alle Librerie Universitarie di Firenze il suo ultimo libro (che trovate recensito nella sezione libri). In realtà un pretesto per parlare con i presenti di cosa significhi essere insegnanti, educare, prendersi una responsabilità nei confronti dei ragazzi. Figlio della scuola di don Milani, alla cui figura ha dedicato un volume di successo, “L’uomo del futuro”, ha dedicato la propria vita a sostenere il cammino educativo dei più fragili, dei ragazzi difficili, spesso stranieri. Le scuole Penny Wirton, dedicate proprio all’insegnamento dell’italiano ai ragazzi stranieri, in particolare minori, nascono da questa esperienza e la promuovono come momento fondante della società, un valore non solo per i ragazzi che apprendono ma anche per i volontari che ci si dedicano. Il nome delle scuole viene dal titolo di un romanzo per ragazzi di Silvio D’Arzo, “Penny Wirton e sua madre” che parla proprio di un bambino povero che conquista la propria dignità grazie all’aiuto del supplente della scuola del villaggio. Allo stesso modo, molti ragazzi delle scuole Penny Wirton, ormai diffuse in tutte le principali città del nostro paese, sono orfani, o comunque lontanissimi dalla famiglia e per loro la scuola vuole rappresentare una possibilità di riscatto.
Il suo metodo di insegnamento si discosta dal tradizionale atteggiamento frontale e preferisce indagare nuovi percorsi che mettano al centro la domanda dei ragazzi, la loro curiosità e le loro necessità. Un atteggiamento che genera l’attivazione di un circolo virtuoso di relazioni positive e costruttive, e che si propone di creare un mondo diverso, una società nuova basata sull’incontro e non sulla rottura. Un atteggiamento quanto mai necessario nei tempi che stiamo vivendo, utile per ritrovare il senso del proprio vivere e del condividere.