È già passato un mese, un mese di chiusura della scuola e di didattica a distanza.
Questo nuovo tipo di scuola è diverso da ciò che conoscevamo; ci siamo resi conto tutti, grandi e piccoli, che imparare, stando seduti vicini nella stessa stanza, vuole dire apprendere anche dai movimenti del corpo, dalle espressioni della faccia, a volte anche dai sospiri! Ci siamo cioè accorti di quello che tante volte abbiamo dato per scontato e non abbiamo apprezzato.
Tutti abbiamo dovuto imparare un modo nuovo di comunicare, e a utilizzare strumenti conosciuti o usati dai ragazzi quasi esclusivamente per giocare.
All’inizio le lezioni erano per lo più registrate, per consentire a noi professori della scuola secondaria di I grado San Giuseppe di Firenze di prendere confidenza con questi strumenti, capire il modo migliore per permettere ai nostri ragazzi di continuare il processo di apprendimento e per dare modo a tutte le famiglie di riorganizzare spazi e tempi all’interno delle proprie case.
Dopo i primi giorni abbiamo intravisto la necessità di alternare lezioni registrate a lezioni in presenza e di iniziare verifiche orali, necessarie proprio per capire se, al di là dello schermo, i contenuti vengono appresi e fatti propri.
Il laboratorio ha un ruolo di primo piano nel nostro metodo didattico, quel ‘fare esperienza’ che permette davvero di possedere i contenuti. Per questo allora alcuni insegnanti hanno proposto ai ragazzi di svolgere semplici esperimenti, con il materiale che si può trovare in ogni casa, anche in tempo di quarantena. E poi abbiamo chiesto di filmare le fasi degli esperimenti di scienze e di condividere i filmati durante la lezione in presenza, in modo da poter discutere insieme i vari risultati e le difficoltà incontrate, per scoprire le caratteristiche di vari fenomeni.
Anche il lavoro a gruppi deve essere salvaguardato nella didattica a distanza. Siamo isolati nelle nostre case, ma possiamo condividere i documenti e collaborare a creare insieme ricerche con i documenti condivisi che la GSuite ci mette a disposizione.
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Elena Lucarelli, insegnanti di matematica e scienze