I bambini hanno un senso della realtà paradossalmente più forte di quello degli adulti. Hanno una capacità percettiva molto sviluppata, colgono quanto succede con molta facilità. Sono flessibili, sono curiosi.
Sta ai grandi accompagnare le loro qualità senza pregiudizi, senza nascondere o negare gli aspetti anche più impegnativi della vita, rendendoli ciò che sono, ovvero un fatto naturale di cui parlare apertamente. Osservare i bambini significa questo: significa rispettarne le straordinarie risorse, differenti per ciascuno ma esistenti in ognuno, e assecondarne lo sviluppo. Ma bisogna essere adulti senza paura, capaci di meraviglia, flessibili di fronte al reale.
Sono solo alcuni dei temi affrontati dal dottor Francesco Caggio, pedagogista di chiara fama, invitato a tenere alcuni incontri formativi e di confronto con le insegnanti delle scuole dell’infanzia della rete Liberi di Educare. Un’occasione straordinaria di ascoltare uno spirito originale, dalla personalità marcata, senza remore nel dichiarare le proprie idee e con una grande esperienza. Che ha confermato i principi ispiratori delle scuole di Liberi di Educare: attenzione, ascolto, accompagnamento.
Tra i moltissimi spunti di riflessione che ha fornito alle insegnanti, il primo e imprescindibile ha riguardato l’accettazione della realtà invece che la sua idealizzazione, e l’accompagnamento dei bambini al suo riconoscimento, senza paura, senza misteri. Allo stesso tempo, ha sottolineato la necessità di coltivare la spiritualità di ciascuno grazie alla meraviglia verso il creato, una forma di sacralità che può accomunare indistintamente laici e credenti di ogni tipo. In tempi di politically correct e di falso moralismo – ma forse tutte le epoche lo sono? -, di burocrazia e regole, di iperprotezioni e negazionismi, la voce di Caggio è uno stimolo a scegliere, a raccogliere la responsabilità educativa. A vivere con pienezza e a insegnare a farlo.