“Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. La scuola è un luogo di incontro (…) La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello.” Papa Francesco
Inizia la scuola. E noi abbiamo bisogno di questo luogo, di questa cultura dell’incontro, come sottolinea il Papa, per conoscerci, crescere e camminare insieme.
Il primo giorno di scuola, quest’anno finalmente senza mascherine, si respira una grande euforia: in modo particolare chi inizia un nuovo percorso vive un’attesa che da una parte attrae e riempie il cuore di speranza e dall’altra un po’ spaventa.
Cominciare è sempre un po’ difficile, ma al tempo stesso è affascinante. E lo è anche per chi non inizia una nuovo percorso: il primo giorno di scuola è comunque una novità.
Calvino scriveva che è sempre verso la verità che corriamo: lo diceva a proposito del suo essere scrittore e del desiderio che lo muoveva ad “iniziare” una nuova pagina.
Desiderare la verità, fare esperienza del bene, del bello e del vero, avere uno sguardo pieno di stupore, “aprire la mente e il cuore alla realtà”, come nell’inizio di ogni giornata, è ciò che più corrisponde al cuore dell’uomo perché la realtà è un dono, che uno lo riconosca o meno.
Si può desiderare che qualcosa inizi, si può amare l’inizio della scuola se si vive l’esperienza scolastica come un incontro di umanità diverse, se chi lavora nella scuola ci accoglie e sfida il nostro cuore e la nostra libertà, ci testimonia cioè che quello che viviamo, studiamo, impariamo ha a che fare con la nostra felicità. E’ come un dono prezioso e non un dovere imposto.
Crescere è prendere possesso della realtà: nella scuola ne sono strumento le discipline, i saperi, le esperienze educative e didattiche.
E’ una sfida alla ragione e al cuore di tutti secondo le modalità di approccio e di metodo legate alle diverse età e alle diverse responsabilità di chi opera nella realtà scolastica.