“Raccontare i quattro giorni appena passati non è facile: sono così tante le cose da dire che non si sa da dove cominciare, anche perchè fornirne un, anche accuratissimo, resoconto non renderebbe neanche lontanamente l’idea di quello che è stata davvero quest’esperienza.
Allora, meglio aprire solo qualche finestra, qua e là, su quelli che sono stati per noi i momenti più significativi.
La prima passeggiata in esplorazione dei dintorni, per esempio, iniziata con sguardi appena interessati, finita coi bambini che scavavano nell’argilla, raccogliendone manciate, manipolandola e modellandola, annusando le erbe, la terra, i sassi…Quei lunghi minuti che ci siamo presi per fermarci ad ascoltare il silenzio della campagna, e stupircene, abituati come siamo al rumore di sottofondo della città, e meravigliarci, poi, scoprendo che anche quello, in fondo, silenzio non era.
La merenda con pane burro e miele, assaporata con le mani ancora profumate di cera d’api, con gli occhi ancora pieni delle meraviglie dell’Abbazia e nelle orecchie le parole gioiose di Don Angelo e Don Antonio, su una vita fatta di preghiera e lavoro, di passeggiate nei boschi, di tempo vissuto insieme, di ritmi lenti e cadenzati.
La visita all’azienda agricola, guidati da Gianni, che la conosce come le sue tasche, visto che la sua famiglia ci lavora da duecento anni, o la passeggiata con Claudia, l’erborista: i bambini toccavano, annusavano, osservavano la vite, la calendula, il finocchietto selvatico… confrontavano, si mostravano a vicenda quello che avevano trovato…
E poi quel vivere i compagni e le insegnanti in un modo diverso. Conoscersi, sentirsi in sintonia, sentirsi parte di qualcosa di unico e meraviglioso. Affidarsi all’altro. Vecchie amicizie si sono consolidate, nuove, imprevedibili, amicizie sono nate.
In un attimo, i bellissimi spazi a nostra disposizione sono diventati “casa”, caldi, sicuri, da vivere insieme appunto. E questo, sicuramente, anche grazie alle mille premure di Carolina, Riccardo e Roberto, che sono rimasti nel cuore di tutti, grandi e piccini.
Ascoltare insieme i rumori di una notte sconosciuta, confidarsi gioie e malinconie, raccontarsi storie e strategie per addormentarsi, abbracciarsi, cantare, ridere insieme, svegliarsi ogni mattina con l’emozione di essere tutti insieme e commuoversi al momento di ripartire… tutto questo e molto di più abbiamo potuto vivere in quelli che sembra impossibile siano stati solo quattro giorni”.
Le maestre
Simona Conti e Giulia Morini
Scuola Primaria San Giuseppe dell’Apparizione