In questo tempo di iscrizioni, ripartiamo da cosa facciamo e dalle ragioni che muovono il nostro agire.
Noi vogliamo che la scuola innanzitutto sia un luogo accogliente dove ci si aiuta a crescere con il cuore aperto: l’uomo infatti fiorisce solo attraverso la cura, è l’unico essere vivente che viene educato e non semplicemente addestrato.
La nostra proposta educativa può essere sintetizzata in cinque punti:
- Una scuola come luogo di esperienza: l’educazione è sempre un percorso di esperienza dentro la realtà. Le nostre scuole sono luoghi nei quali si vive e si propone un’esperienza. Educare è introdurre alla realtà totale per riconoscerla, per trovarne il significato, il positivo e quindi poter costruire un pezzo di bene, di società nuova.
Le nostre scuole sono luoghi nei quali la curiosità e lo stupore dei bambini, l’impeto conoscitivo e le domande dei ragazzi sono accolti e sollecitati ad un paragone via via sempre più critico con la propria esperienza, perché cresca la propria ragione come apertura alla totalità dei fattori della realtà.
Luoghi che sollecitino non tanto e non solo, l’acquisizione di competenze, ma la consapevolezza e la crescita delle soft skills, cioè i tratti che costituiscono la personalità umana tra cui gli aspetti legati al desiderio e alle dimensioni socio-emozionali, tra le quali l’apertura all’esperienza.
- In primo piano la persona: ogni bambino/ragazzo è unico e irripetibile con il suo temperamento e la sua storia. Abbiamo a cuore il benessere di ognuno, cioè la serenità di ognuno: quindi non la competizione o la performance, ma la persona nella sua interezza perché sia stimolato l’interesse nei confronti della realtà, perché sia acceso il fuoco della domanda di bene, di bello, di verità, di giustizia cioè di felicità che li comprende tutti. Rispettare l’unicità e accoglierla vuol dire anche valorizzare le potenzialità e i talenti di ognuno non per emergere (da qui nasce la competizione), ma perché vengano messi a disposizione del mondo, per costruire un pezzo di realtà nuova.
- Unitarietà della proposta educativa: introdurre alla realtà significa offrire una proposta educativa unitaria che si presenti solida, intensa, sicura e, via via che il bambino diventa più grande, verificabile. E’ un’unità di contenuto ma anche di forma: siamo una comunità educante, non una semplice collegialità, che già è comunque importante, e il metodo è dato dalla nostra unità rispetto all’ipotesi e allo scopo, nel lavoro, nella condivisione della proposta, dei contenuti e dei metodi.
- Scuola e famiglia insieme: i primi responsabili dell’educazione sono i genitori. La scuola è strumento pedagogico al servizio della famiglia che sceglie una proposta educativa nella quale si implica. Per questo accogliamo anche la famiglia, non solo il bambino/ragazzo.
- Gli educatori e gli insegnanti, punto di riferimento autorevole: la nostra ipotesi culturale si esprime attraverso un modo di lavorare che parte dal momento scolastico per coinvolgere la vita intera. L’adulto è chiamato a vivere l’avventura dell’incontro tra la propria esperienza e l’umanità di ogni singolo bambino/alunno. Educatore è colui che guida e sostiene i bambini e i ragazzi nel loro addentarsi nella realtà attraverso una presenza significativa e autorevole. L’adulto è autorevole se incarna un’ipotesi educativa unitaria e offre un metodo per introdursi nella complessità del reale indicando, senza sostituirsi, i passi necessari da lui già compiuti nell’esperienza conoscitiva. L’educatore “fa” con il bambino/ragazzo provocandone la libertà; solo così diventa ragionevole per il bambino/ragazzo il seguire, perché un’analoga esperienza possa ripetersi e diventare sua.
Il valore delle scuole della nostra rete, dunque, è avere un’ipotesi, una proposta educativa unitaria.
La chiarezza di una proposta educativa e culturale ci rende liberi, nella consapevolezza che portiamo un contributo e un tentativo per il bene di tutta la società.