Scuola Primaria:
appunti di lavoro
Presentazione
Sono lieto di presentare questo testo nuovamente rivisto, ampliato e corretto. Sono passati 10 anni dalla prima pubblicazione (allora cartacea, per Carlo Zella Editore) e con il passare del tempo è stata più volte verificata e approfondita come ipotesi di lavoro, frutto di una riflessione sull’esperienza educativa e didattica svolta da alcuni docenti della rete di istituti scolastici “Liberi di educare”.
Fin dalla prima edizione, c’è sempre stata la consapevolezza che questo lavoro si ponesse come uno strumento, punto di partenza, sempre oggetto a revisione, in un’ottica di miglioramento continuo per la condivisione di obiettivi e metodi.
L’esperienza scolastica è l’avventura della conoscenza.
La scuola ha indubbiamente la responsabilità, di fronte alle famiglie e alla società civile, di fornire ai bambini e ai ragazzi gli strumenti conoscitivi necessari per potersi orientare nella realtà e nel mondo odierno: questo non può avvenire se chi apprende non è educato a veder crescere la coscienza e la consapevolezza di sé e della realtà che lo circonda e, nel tempo, a formulare un giudizio su cosa accade intorno a sé a partire da un paragone con il proprio io.
La scuola diventa un luogo di esperienza, un ambito nel quale può realizzarsi questa avventura della conoscenza, quando favorisce l’identificazione e l’appropriazione di un criterio educativo e culturale che diventa sempre più consapevole per insegnanti, alunni e genitori.
Siamo certi che l’educazione non sia la trasmissione di categorie valoriali o di un sistema di regole di comportamento, ma riguardi essenzialmente il significato stesso dell’esistenza e la sua comunicazione da parte di chi ne ha cominciato a fare esperienza, a partire da un’ipotesi di senso che possa abbracciare tutto il reale.
Nella nostra esperienza di lavoro, educare significa introdurre alla realtà totale a partire da un significato, favorendo l’emergere sempre più chiaro e consapevole del desiderio di bene e felicità, bellezza e verità propri di ogni uomo.
Andare a fondo delle ragioni, anche metodologiche ed epistemologiche, del nostro lavoro è la sfida che ci ha sempre mossi a rivedere e approfondire questo testo e con la passione e il desiderio di poter essere, per i nostri bambini, con il sostegno delle famiglie, educatori sempre più impegnati nella realtà e coinvolti nel cammino conoscitivo.
Vorrei ringraziare tutti i docenti delle scuole primarie che hanno collaborato negli anni a questo lavoro e auspico che la riflessione suscitata possa essere ancora una volta uno strumento utile per condividere una responsabilità educativa che coinvolge tutti, per il bene dei nostri figli e della nostra società.
Francesco Neri